biografia
L'artista Silvia Montis, in arte Sylvié, nasce in un piccolo paesino della Brianza nel 1975 da genitori Sardi immigrati nel Nord Italia per lavoro. Vive i suoi primi anni di vita in diverse città tra cui Milano, per poi tornare nella sua terra d'origine all'età di 6 anni. Diplomata al Liceo Artistico Statale di Cagliari nel 1996, comincia il suo primo approccio con il mondo del lavoro creativo dapprima come stagista in uno studio di architettura e dopo poco tempo come aiutante grafico in una tipografia. Intanto nasce la passione per la fotografia, che sperimenta in modo amatoriale e da autodidatta.
L'esperienza lavorativa nel settore della grafica accresce in Sylvié il desiderio di approfondire le sue conoscenze in questo settore e decide di partire, nel 1999, a Firenze, per frequentare un corso professionale di design e fotografia. Da questa esperienza cresce ancor più la passione per la grafica e, finito il corso, decide di trasferirsi nel Nord Italia, a Treviso, per avere maggiori opportunità lavorative. Qui sviluppa la sua più alta espressione artistica. Riprende a dipingere, lavora come grafico pubblicitario e accresce la sua passione per la fotografia paesaggistica. I suoi dipinti esprimono la sua contrarietà per una realtà che non le appartiene, consumistica, industriale, attenta più all'apparenza che allo spirito. Comincia il suo percorso spirituale alla ricerca di se stessa e delle sue origini. Comincia anche la sua carriera da scrittrice. I suoi scritti raccontano una lotta contro la politica corrotta, contro i media e le verità distorte. Sono gli anni del G8, delle rivolte popolari, delle torri gemelle, del terrorismo, delle guerre. Il suo bisogno di riscoprire i valori di una volta sono terreno fertile per la sua arte.
Intanto, nel 2003, Sylvié si sposa ed è proprio in questa occasione, durante un viaggio in Irlanda, che viene a contatto con una cultura a lei molto vicina, che le aprirà nuove consapevolezze. Sylvié intanto è diventata un'attivista nella battaglia contro le multinazionali ed esprime i suoi dissensi, frequenta ambienti che lottano per i diritti umani, contro lo sfruttamento e contro la guerre, è in prima fila nelle manifestazioni di protesta. Nel 2004 pubblica il suo primo libro "Le mie idee voleranno libere".
Porta avanti le sue battaglia per 10 anni, anni di crescita personale e artistica, ma anche di esperienze bellissime, di amicizie, di eventi e di viaggi. Partecipa alle sue prime collettive d'arte, si guarda intorno, cresce il desiderio di tornare nella sua terra. Viaggia, soprattutto nel Nord Europa, e riscopre la storia del suo popolo e il legame tra la Sardegna e la cultura Irlandese. Sono anni di ricerche e studio, di giornate passate in biblioteca, di conversazioni e scambi con i suoi nuovi amici ricercatori, come Leonardo Melis che è stato il suo mentore e un grande punto di riferimento. Sono gli anni dedicati alla stesura del suo secondo libro, La profezia del Lunistizio.
Cresce la passione per il fantasy, per l'antica religione, per la dea madre, simboli che la richiamano alle proprie origini e che, grazie al forte richiamo delle Janas, la riportano in Sardegna, nel 2007, aprendo così un nuovo capitolo della sua vita. Qui fa della propria passione il suo lavoro, apre un negozio di fate ed esseri magici e di articoli provenienti dalle terre nordiche, giochi in legno, che le trasmettono la semplicità e l'essenza di quei luoghi lontani. In questo periodo si avvicina anche alla filosofia buddista e incomincia il suo percorso interiore che la porterà a scoprire nuovi legami tra la sua terra e il mondo.
Il 2012 è per Sylviè un anno di rinnovamento, chiude l'attività, pubblica finalmente il suo libro, "La profezia del Lunistizio", tenuto chiuso nel cassetto per anni. In questo stesso anno Sylvié porta avanti la sua passione per la fotografia e la pittura diventando un'artista a 360°. Partecipa ad incontri letterari e artistici, fonda assieme a quattro amici un'associazione culturale, fa dell''arte una parte integrante della sua vita. Frequenta un corso per specializzarsi in reporter di fotografia, realizzando così un suo grande sogno nel cassetto.
Nell'estate del 2013 parte per una nuova avventura, trasferendosi in Danimarca con il marito. Qui ritrova quella semplicità e serenità che aveva sognato durante gli anni di lavoro nel suo negozio, trasmessa dalle cultura scandinave e da una ritrovata essenzialità che aveva potuto sfiorare per cinque anni durante l'attività. Completamente inondata dall'energia rigenerativa di queste terre nordiche, Sylvié si avvicina al filone vintage, all'arte del riciclo creativo, alla filosofia del "ridare vita a ciò che andrebbe buttato". Va per mercatini dell'usato, recupera oggetti antichi, reinventa creativamente gli oggetti per poi rivenderli. Da questa passione nasce il progetto Jana Old Style che poi nel tempo si evolve in un progetto di ricerca e recupero storico e culturale tra la Sardegna e il Nord Europa, un discorso aperto tanti anni prima e che aspettava il momento giusto per riaffiorare.
Parallelamente a questo nuovo percorso di ricerca, Sylvié fonda la redazione di un magazine assieme a una fidata cerchia di persone conosciute in questo lasso di tempo. Nasce così, nel gennaio del 2014, il Nordic Lifestyle Magazine, dentro una caffetteria nel cuore di una Copenhagen innevata. Dopo due anni dall'arrivo in Danimarca, lungo tempo che è servito per realizzare quel grande cambiamento nella sua vita, Sylvié riprende a dipingere trasformando la sua arte in missione.
Nasce, nel 2015, la pittura curativa di Sylvié, un ponte tra il suo dono di Jana e il suo desiderio di aiutare le persone.
Attualmente Sylvié porta avanti il progetto Jana Old Style, pratica la pittura curativa ed è caporedattrice del Nordic Lifestyle Magazine.
Jana Sylvié