L’immagine dell’albero come simbolo della vita ha origini antichissime ed è sempre stata radicata in tantissime culture e religioni. Anche nell’Europa pagana l’albero raffigurava la ciclicità di nascita e morte. Durante l’inverno, nel periodo solstiziale che designava il ciclo del buio, l’albero della vita simboleggiava la speranza di una nuova luce e di una futura abbondanza, forse per questo motivo veniva decorato con frutti e nastri. Nel tempo il suo significato di portatore di nuova luce venne ancor più rimarcato inserendo tra gli addobbi delle piccole candele accese, ancora in uso nelle parti più nordiche del continente e che oggigiorno vediamo sostituite con luminarie elettriche più sicure che rendono gli alberi natalizi ancor più scintillanti e luminosissimi.
Una curiosità che vale la pena sottolineare è che anticamente i Vichinghi dell’estremo Nord Europa, nel periodo in cui il buio dell’inverno persisteva per settimane oscurando completamente il sole, nella settimana precedente e successiva alla notte più lunga dell’anno, si celebrava una grande festa per auspicare il ritorno del sole.
Essi credevano che l’abete avesse poteri magici poiché restava sempreverde nonostante i geli invernali, così lo usarono come simbolo di rinascita. Venivano quindi tagliati, portati a casa e decorati con frutti di stagione per rievocare la fertilità. Le danze intorno all'albero, un tempo fatte per esorcizzare il freddo e il buio, oggigiorno sono ancora una tradizione viva nei Paesi Scandinavi.
Jana Sylvié
Jana Sylvié