biancospino
UNA PASSEGGIATA TRA I BOSCHI, ALLA RICERCA DEL BIANCOSPINO...
Da quando ho la sana abitudine di passeggiare lungo il parco e il bosco dietro casa, a Copenaghen, alla ricerca di piante che vorrei imparare a riconoscere, mi è capitato spesso di incrociare, tre le viuzze, un tipo di arbusto per lo più usato come frangivento o separatore tra lo sterrato e la boscaglia. In autunno il colore del fogliame tende ad ingiallire e il contrasto delle sue bacche color cremisi, hanno attirato la mia innata curiosità e così ho deciso di saperne di più. Amo moltissimo questo approccio alla conoscenza magica e fitoterapica delle piante, partendo dal riconoscimento iniziale di fiori, foglie e frutti per poi passare all'analisi delle diverse caratteristiche e proprietà. Ma vediamo le caratteristiche di questa erba curativa e impariamo a conoscerla meglio insieme. Il biancospino è un arbusto catalogato nella famiglia delle rosacee; è dotato di piccole spine che rivestono tronco e rami; le foglie sono romboidali e leggermente dentellate; i fiori, visibili in primavera, sono di colore bianco e raccolti in gruppi; i suoi frutti, delle bacche tonde e rosse, sono disposti a grappolo e sono dotati di una corona simile a quella dei mirtilli. La loro maturazione avviene proprio in questa stagione autunnale e la raccolta è spesso utilizzata per creare infusi e oleoliti curativi. Una delle prime curiosità che mi è saltata subito all'occhio analizzando questo arbusto è che, nelle sue vicinanze o intrecciato ad esso, c'è sempre un'altra pianta, il prugnolo, con le sue inconfondibili bacche violacee e le sue foglie ovali. Anch'esso spinoso, in primavera porta fuori piccoli fiori bianchi simili al biancospino ma con tempistiche differenti poiché sul prugnolo sbocciano prima i fiori e poi le foglie mentre nel biancospino succede l'opposto. È quindi importante saper riconoscere e individuare la pianta dato che in autunno le loro bacche potrebbero trarci in inganno. |
Proprietà diuretiche, rilassanti e astringenti; Utile in caso di problemi cardiaci, palpitazioni, ansietà, insonnia, febbre e ipertensione.
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Le straordinarie bacche rosse del biancospino sono ricche di proprietà astringenti e diuretiche e vengono usate anche per la preparazione di liquori, marmellate e sciroppi. Ma non possiamo farci scappare, in questa stagione, l’occasione di creare un potente oleolito da usare come unguento in caso di problemi cardiaci, palpitazioni, ansietà, insonnia e in caso di febbre e di ipertensione. Infine, anche un decotto di bacche può essere molto utile, mischiato con l’acqua con cui ci immergeremo la sera per un bel bagno rilassante, visto che le sue proprietà hanno il potere di tranquillizzarci e liberarci dalle ansie accumulate nel corso della giornata.
Curiosità
Anticamente l’uso delle erbe curative e la preparazione di elisir ed unguenti era associata alla magia e se una curatrice praticava questa incredibile arte, diventava un punto di riferimento importante per l’intero villaggio. Questo accadde finché la demonizzazione cattolica non le ripudiò come streghe, etichettandole come esseri demoniaci solo per il semplice fatto di essere legate alla parte divina della natura e per non riconoscere nella chiesa la loro religione. È interessante quindi capire quali usi venivano fatti, in magia, del biancospino e cosa di queste antiche credenze possiamo ancora recuperare. Ad esempio esso era associato alla fertilità e veniva usato come amuleto di protezione e buon auspicio nelle feste di fidanzamento e nei matrimoni. Avendo proprietà legate all'umore e alla pressione sanguigna, questa pianta era usata durante il sonno per proteggere la persona durante i suoi eventuali viaggi astrali. La sua funzione protettiva durante la connessione con mondi paralleli la rende quindi una pianta molto preziosa e importante anche per chi pratica rituali e meditazione, poiché crea le giuste condizioni di armonia per trovare il proprio equilibrio interiore.
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Articolo di Silvia Montis, scritto per Nordic Lifestyle Magazine - © tutti i diritti riservati